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A pochi giorni dall’inizio dei campionati nazionali, il responsabile del settore giovanile biancoceleste Manuel Montali ha fatto il punto della situazione, toccando molti temi e soffermandosi sulla continua ricerca della valorizzazione dei giovani anche per la stagione 2021/2022

 

Partiamo dalla sessione di mercato di questa estate 2021, nella quale otto ragazzi del settore giovanile sono passati in squadre di serie A

È certamente una soddisfazione vedere come grandi e blasonati Club di serie A vengano a pescare profili delle nostre squadre con l’idea di rinforzarsi; Si tratta di un riconoscimento prestigioso per tutta la struttura di lavoro del nostro settore giovanile, che coinvolge un altissimo numero di persone. E sono anche convinto che gli otto ragazzi sapranno dimostrarsi all’altezza di queste nuove e stimolanti sfide.

 

Quali sono state le buone e le cattive notizie di quest’estate 2021?

Bhe, la cattiva notizia, se di cattiva notizia possiamo parlare, è legata alla perdita della categoria conseguente alla retrocessione della prima squadra e alla necessità che abbiamo avuto di attuare un programma di riduzione costi piuttosto consistente. Peraltro, abbiamo cercato di dare corso a tale riduzione salvaguardando il più possibile i centri nevralgici della nostra struttura (staff tecnici, convitto, trasporti…)

La buona notizia di questa Estate, invece, è stata il riscontro molto positivo che abbiamo avuto dai nostri giovani calciatori. Nonostante molti addetti ai lavori pronosticassero per noi un diluvio di richieste di cessioni, quasi che la perdita della categoria potesse provocare un “fuggi-fuggi” generale, si è verificato l’esatto contrario. Infatti, con l’eccezione degli otto giocatori citati in precedenza e ceduti in prestito su chiara e precisa strategia e, quindi, con il nostro pieno avallo, la quasi totalità dei nostri atleti e delle loro famiglie ha consapevolmente scelto di rimanere all’Entella, confidando nelle capacità del nostro ambiente di sviluppare e valorizzare i loro talenti e di “attrezzarli” compiutamente verso il mondo dei professionisti.

 

Sul piano organizzativo, che stagione sarà la 2021/2022?

È evidente che il quadro pandemico impatterà ancora notevolmente sullo svolgimento delle nostre attività, sia agonistiche che di allenamento. A differenza della scorsa stagione, tuttavia, abbiamo a disposizione i vaccini e i Green Pass, che potranno evitare le drammatiche interruzioni dello scorso anno.

 

E sul piano tecnico-sportivo, quali sono gli obiettivi per questa imminente stagione?

La più importante tra le nostre “priorities” sarà limitare l’impatto negativo legato alla perdita della categoria, lavorando con impegno totale e dedizione assoluta per confermare sia la nostra capacità attrattiva che il nostro modello tecnico e organizzativo.

 

A questo proposito, cosa pensa delle squadre che si apprestano a iniziare i rispettivi campionati?

Sono estremamente fiducioso. Il livello delle nostre selezioni è qualitativamente molto soddisfacente e i nostri staff sono già concentrati a garantire proposte di percorso tecnico stimolanti e performanti. Credo che tutti i nostri gruppi siano attrezzati per disimpegnarsi bene nei campionati che saremo chiamati ad affrontare. Anche se, vale la pena ribadirlo, il mio sguardo deve sempre rimanere un po’ strabico: solo in parte rivolto alle dinamiche del presente, in misura maggiore rivolto alle proiezioni future.

 

 

A proposito di futuro, che tipo di investimenti tecnici farete sul mercato italiano ed estero?

Il focus sarà sempre più orientato su operazioni coerenti con il nostro quadro strategico e con la nostra disciplina finanziaria, ma questo non significa affatto che abbasseremo la nostra ambizione di confermarci come un movimento giovanile di alto profilo. Del resto, per una diretta volontà del Presidente Gozzi, il settore giovanile è da sempre considerato un asset strategico del nostro Club e quindi siamo e saremo chiamati a presentare livelli di performance in linea con quanto fatto in questi anni.

 

Se dovesse fare un augurio…

L’augurio principale che faccio al nostro ambiente è quello di rivedere presto l’Entella nelle categorie dove ha dimostrato di poter stare. Invece, l’augurio che faccio ai nostri ragazzi è quello di vedere molti di loro aggregarsi, un giorno, alla nostra prima squadra o comunque aggiungersi alla lista (piuttosto lunga, siamo arrivati a 50) di coloro che, dopo essere transitati dal settore giovanile dell’Entella, hanno giocato almeno un match nei campi professionistici.