Una vittoria da Entella con tutti quegli ingredienti di gioia e sofferenza che spesso i colori biancocelesti sanno regalare ai propri tifosi. La partita di Modena, sicuramente la più difficile di questo avvio per il valore tecnico degli avversari, è giunta nel momento più delicato per l’ Entella, sconfitta sabato scorso, decimata da infortuni e acciacchi vari e con il morale da ricostruire. Gennaro Volpe e i suoi ragazzi hanno sfruttato al meglio questa settimana per arrivare al Braglia preparati a qualsiasi tipo di situazione tecnica e agonistica.
Qualche sacrificio chiesto a giocatori non al meglio, qualcuno impiegato con abnegazione in ruolo non suo ma, ciò che più importa, nella testa di tutti la voglia di compiere un impresa. Una voglia evidente da subito, dall’ atteggiamento dei primi secondi con i chiavaresi subito ad aggredire gli avversari molto alti e a sfruttare un errore marchiano di Pergreffi con Magrassi bravo a rubar palla e lucido a battere Gagno.
Migliore inizio non si poteva sperare anche se i canarini reagiscono di pancia con veemenza ma senza creare grossi problemi a Paroni che la prima vera parata la compie allo scadere del tempo su Mosti. In precedenza invece ancora Gagno ha salvato il raddoppio che sembrava fatto sul tiro di Dessena dal limite a botta sicura. Nella ripresa altra partenza sparata dell’ Entella con Lescano che con una girata trova il braccio largo di Ciofani, unico ammonito della partita, che causa il rigore e viene espulso con il secondo giallo.
Sembra la svolta della partita ma Lescano dal dischetto angola poco favorendo l’ intuizione di Gagno. Il calcio a volte sa essere crudele se si pensa che dal rinvio del portiere dopo il rigore parato nasce il pallone che Gerli porge come un cioccolatino a Minesso il quale batte Paroni in uscita tra il tripudio del Braglia e la disperazione dei biancocelesti. L’ Entella però si ricorda della superiorità numerica e riprende a macinare gioco.
Volpe attinge dalla panchina richiamando Magrassi per Merkaj, Dessena e Paolucci per Rada e Meazzi. I due “senior” chiavaresi non avranno lo stesso ritmo per 90 minuti ma di sicuro nel tempo in cui rimangono in campo mettono tutta la loro energia e la loro esperienza al servizio di squadra e compagni. Il Modena riesce a rendersi pericoloso anche in 10 e con Ogunseye chiama Paroni al secondo miracolo odierno.
A 10 dalla fine la svolta : Merkaj si divincola in area dalla marcatura di Maggioni che lo strattona davanti al direttore di gara deciso ad indicare il dischetto per la seconda volta. Tutti si attendono un altro rigorista e invece Lescano prende il pallone e dal dischetto sempre sullo stesso angolo batte Gagno e libera tutta la sua gioia indispettendo la curva di casa che poi ricambierà con insulti e monetine. Apprezzabile l’ immediato ravvedimento del bomber argentino che gia a caldo nel fine partita si scuserà con tifosi e società di casa per un comprensibile gesto di trance agonistica.
Il finale, come accade in questi casi, è vietato ai deboli di cuore perché il cronometro sembra inchiodarsi e le paure emergono sempre più numerose. Finchè arriva il triplice fischio che sancisce una vittoria pesantissima, non tanto per l’ avversario quanto per le condizioni in cui è stata ottenuta e proprio per questo potrebbe avete ripercussioni notevoli sull’ autostima del gruppo.
Contenuta l’euforia negli spogliatoi perché domattina si torna in campo per preparare il prossimo impegno casalingo contro l’ Olbia, una sorta di prova del 9 per un gruppo in cerca di conferme e continuità e magari di potersi finalmente allenare con tutti i suoi effettivi a disposizione.
marcobianchi