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Storie che si intrecciano e aneddoti che, a distanza di tempo, ritornano. Domani, dopo 35 anni dall’ultima volta, Entella e Torres si ritroveranno l’una contro l’altra in campionato. Sono passati tanti anni è vero, ma l’ultimo precedente nasconde molte sfaccettature, legate principalmente al nome del match winner di quella partita: Gianfranco Zola.

Andiamo con ordine. Era la stagione 1986/1987 e l’Entella era reduce da un ottimo campionato e aveva tutte le intenzioni di ripetersi e perché no, magari anche di migliorarsi. La Torres era semplicemente una delle grandi favorite di quel girone. Una squadra forte ricca di talento, pronta a dare l’assalto alle zone altissime della classifica. All’andata al Comunale i biancocelesti vinsero 2-0. Da quel giorno in avanti le due squadre continuarono a sfidarsi a distanza, entrambe in corsa per la promozione in C1.

Si arrivò così alla partita di ritorno. L’Entella si presentò in Sardegna senza alcun timore reverenziale, giocando alla pari degli avversari per 81 minuti, ma sul più bello uscì fuori il talento di un numero 10 di razza. Zola con il suo mancino fatato mise il pallone nell’angolino e regalò 3 punti che risultarono decisivi per la promozione in C1 dei suoi. Il talento di Zola, naturalmente, non passò inosservato. I dirigenti dell’Entella rimasero estasiati dalle giocate del fantasista e in estate fecero di tutto per portarlo a Chiavari.

“Zola è stato virtualmente un giocatore dell’Entella”, racconta il vicepresidente Walter Alvisi, “ricordo benissimo che Comini, allora direttore sportivo, raggiunse un accordo verbale con il giocatore e con il Sorso, squadra detentrice del cartellino. Io e Comini, una volta raggiunta l’intesa, partimmo in direzione Milano, più precisamente all’Hotel Jolly di Assago, dove si svolgeva il calciomercato. Una volta arrivati mi ritrovai qualche minuto solo al bar perché il Direttore era impegnato in un colloquio. Ricordo che proprio in quei momenti fui raggiunto da Barbanera, DS della Torres, il quale mi disse che nella notte si era intromesso il Napoli con Moggi, offrendo di più rispetto a noi. Possiamo dire che l’operazione non andò in porto soltanto per questione di minuti. Noi quel giorno eravamo pronti a firmare, purtroppo ci bruciarono proprio al fotofinish”.

Aneddoti di un calcio romantico, fatto di viaggi, soffiate e trattative serrate. Dopo 35 anni dall’ultima volta sarà di nuovo Entella-Torres, una partita che evoca ricordi intramontabili.