Il presidente dell’Entella Antonio Gozzi è intervenuto nella mattinata di sabato 27 maggio in una conferenza stampa per commentare la situazione dello Stadio Comunale, la cui concessione è in scadenza in data 30 giugno e per il quale il comune ha indetto un nuovo bando per una concessione di 3 anni per un canone anticipato di 180.000 euro.
“Dopo un’attenta riflessione abbiamo deciso di non partecipare al bando” – spiega il numero 1 biancoceleste. “I motivi sono di forma e di sostanza. In questo momento ci stiamo giocando la serie B, sono scaramantico e quindi dico che non ci andremo, ma è un’eventualità che non può essere ignorata. In caso di promozione si dovrà intervenire sullo stadio per circa un milione di euro tra manto, illuminazione e rifacimento dei servizi igienici. Questi lavori vanno effettuati immediatamente, nel bando invece viene scritto che si realizzeranno solo se ci saranno finanziamenti disponibili. Questo è un vuoto che non possiamo accettare. Noi abbiamo confermato la nostra disponibilità a fare questi interventi a nostre spese, ma certamente non possiamo accettare di ammortizzarli solo su 3 anni.
In 11 anni di gestione l’Entella ha realizzato 4,2 mln di investimenti rendicontati. Abbiamo chiesto la possibilità di ammortizzare questa cifra su un orizzonte temporale lungo. Per citare un caso vicino a noi: lo stadio di La Spezia verrà riammodernato per 11,4 mln, una parte sarà coperta da finanziamenti regionali, circa 7 mln saranno a carico del club e il comune, in cambio, ha concesso alla società 35 anni di gestione. Io ritengo – e lo abbiamo sempre dimostrato – che sia giusto che siano le società di calcio a fare gli investimenti, è molto più opportuno che i soldi pubblici vadano a finanziare altri servizi.
Un altro aspetto è che in questo bando non è stata considerata una legge regionale che stabilisce chiaramente alcuni criteri di impatto sociale per l’assegnazione dei punteggi. Tutti i giorni ci sono 500 giovani che scendono in campo con la nostra maglia. Abbiamo messo in piedi un’attività gigantesca di scuola di sport e di vita che richiede un’organizzazione importante e costosa. Questo aspetto non viene preso in considerazione.
La gestione di un campo sportivo è tutto tranne che profittevole, abbiamo mandato in totale trasparenza i dati economici della gestione del comunale, registriamo un deficit di gestione che supera i 200.000 euro l’anno. I funzionari comunali hanno preso solo la colonna dei ricavi disconoscendo parte dei costi: gli steward non sono stati considerati, l’iva è stata considerata un ricavo quando tutti sappiamo che va versata.
L’approccio è stato completamente sbagliato. Diversamente da quello che succede in tutta Italia l’amministrazione ha assunto un atteggiamento ostile che dovrà spiegare. Al di là delle motivazioni chiediamo rispetto delle leggi e buonsenso, confermando la nostra disponibilità ad investire su questa struttura. Abbiamo un’urgenza: entro il 15 giugno dobbiamo comunicare alla Lega la disponibilità del campo, se non ci viene data questa disponibilità noi non possiamo giocare qui.
Speriamo di risederci al tavolo delle trattative, manifesto fin da ora la disponibilità anche ad acquistare l’impianto.